lunedì 26 maggio 2008

Dal diario di "Marco Polo"

Santa Giustina in Colle (PD), 24 maggio ‘08

Marco Polo: “Principessa!”
Bambina del pubblico: “Sii dimmi!”
Marco Polo: “Addìo mia Dama: sposerete il Figlio del Re!”
Bambina del pubblico: “Va bene! Ciao!”

Eugenio Barba, in una delle sue riflessioni, afferma che la relazione tra
lo spettatore e l’attore è TEATRO.
Inpendentemente dal luogo, dall’occasione o dalla storia rappresentata per
dare vita al teatro è indispensabile questa relazione.
La relazione è vivacissima quando gli spettatori sono bambini, sì si lasciano catturare dall’attore con tutti i sensi a tal punto da sentirsi interlocutori diretti e intervenire nello spettacolo.

4 salti in bulgaria

1 tappa del viaggio in bulgaria:
PARTENZA:
Ore 7.45 Roberto, Cristina, Everson, Emanuela:questi quattro protagonisti caricano le valige,chiudono le porte del furgone..e via,si parte!!
Tutti avevano una faccia sconvolta dal sonno e dall’interminabile viaggio che li aspettava ma nonostante ciò l’entusiasmo e l’eccitazione impediva loro di riposare un po’!!
Qualche ora di viaggio e primo confine passato,siamo in Slovenia, anch’io come i miei compagni,rimango colpito ed affascinato dal lento cambiamento del paesaggio...dalla grigia pianura italiana(che accompagna l’autostrada A4)ai verdi boschi insediati sulle colline slovene.. eccoli, i primi cartelli stradali incomprensibili(x fortuna c’è la mia padroncina Cristina)!!!
Pit-stop pranzo: ..........tutto buono eccetto le patatine fritte super unte!
Si riprende il viaggio...PUF PAF...un po’ rimbambiti dalla digestione e dalle continue soste per pagare le autostrade arriviamo al secondo confine: la Croazia!!!
Qui c’è proprio poco da dire se non che è abbiamo provato l’emozione della prima vera e propria dogana ma super Terri(Roberto) e la mia fidata padroncina Cristina sono riusciti a farci passare senza problemi e grazie a questa micro pausa le mie orecchie hanno riposato un po’ dal continuo e straziante suonare e cantare di quegli altri due seduti dietro(sapevano solo due canzoni e male)!Qui abbiamo assaggiato i primi tremendi caffè(si vede che siamo usciti dall’ Italia)poi ci siamo avvicinati a ZGREB capitale croata.
Di questo paesaggio non dico nulla perché ero distratto da quei due giullari di cui vi dicevo prima e comunque non c’era niente di speciale da dire, solo lunghe strade costeggiate da tristi pianure!
Confine serbo,tutto liscio(mi chiedo come Cristina possa conoscere tante lingue)!
Sosta pipì e cambio guida...finalmente il furgone riposa un po’ da tutte quelle acrobazie fatte fino a quel momento!!
Sembra quasi di essere su un’altro pianeta,qui le persone sono tutte scontrose(o almeno quelle che abbiamo incontrato)e fanno pagare il bagno negli autogrill(per fortuna io la faccio dove capita)!!
Anche qui il paesaggio va piano piano mutandosi, infatti fino a BEOGRAD c’erano immense distese di niente ma poi siamo arrivati ai piedi di graziose colline ed inoltre abbiamo trovato i primi cartelli scritti in una forma strana,per me assolutamente nuova,il cirillico!!!!Punto a favore del musicista(ora driver) che aveva preparato una specie di legenda del loro alfabeto(beh,devo dire che Emanuela al di la del far casino non faceva proprio niente!!)
I miei amici erano on po’ stanchi, si erano fatte le 7 di sera ed erano dodici ore che viaggiavamo e così Cristina ed Emanuela(finalmente) si sono date da fare per cercare una città vicino all’autostrada per fermarci la notte...eccoci a VELIKA PLANA e alla “PUTARINA”(casello autostradale)ci hanno fregato:14 euro per una tratta di circa 50 km!!!
In qualche modo chiediamo indicazioni per l’albergo più grande del posto e finiamo così in una stradina campagnola che ci ha condotto davanti a questo vecchio e decadente albergo...si sente che nell’aria c’è odore di post-guerra!!