venerdì 21 novembre 2008

PROCESSO ALLE VERDURE: RETROSCENA DI UN FATICOSO DEBUTTO

Tutto inizia 1 anno fa quando Aida incontra Camst e Giunti, ed insieme pensano ad nuovo bussiness da propinare ai bimbi.
Il virgulto italico, lungi dall’avvicinare la pesata media dei “vitellini” d’oltreoceano, si trova, però, ad essere immerso in un mare di merendine, caramelle, intingoli varii che mettono a repentaglio i buoni propositi delle mamme.
Per non parlare dell'atavica repulsione alle verdure: hai voglia a raccontare che gli spinaci del pranzo sono dei succulenti capelli di drago bolliti dalle streghe!
Da qui nasce il bisogno di sensibilizzare le nuove generazioni ad una sana e corretta alimentazione fin dalla tenera età.
E allora perchè non ideare uno spettacolo ed un libro ad hoc?

Ma sia l'organizzatissima azienda di ristorazione, che l'efficientissima casa editrice, non avevano fatto i conti con delle insidie che si nascondono sulla strada di una produzione di successo!

Partiamo dalla la regia, che inizialmente avrebbe dovuto essere affidata alla già collaudata Catia Pongiluppi (Avenida Immaginaria, La Freccia Azzurra, Nella Notte di Natale...).
I provini, invece, avevano visto i vincitori i navigati: Riccardo, Cristina, Emanuela.

Per quanto riguarda scenografie e costumi, la proposta iniziale di uno sponsor è stata quella di creare tutto con la carta.
Ci siamo chiesti se i suddetti avessero la minima idea di cosa succedesse tra gli attori nel backstage ed in scena...
La produzione, dopo le opportune considerazioni, ha deciso quindi di ingaggiare il Stefano Coccurello, detto il Cocu: tutto d’un pezzo come si confà agli abitanti dei monti di San Giovanni in Persiceto, il Cocu, alterna la costruzione di scene teatrali ultra resistenti al disboscamento del terreno sotto casa.
Ma il meglio aveva ancora da venire!

Tutti sanno, in Aida, che quando la porta dell'ufficio di Meri è chiusa, la distanza di sicurezza da mantenere dalla porta è di circa 1 metro e mezzo.
Le pareti dell'ufficio, inoltre, sono insonorizzate.
Ecco perchè non sappiamo cosa sia accaduto durante il colloquio con Catia.
Fatto sta che la regista ha deciso di abdicare.
Ed ecco, qualche tempo dopo, l'incoronazione di Massimo Lazzeri a regista ufficiale, il quale decide di ammettere a corte anche Francesco Pellino.
Francesco Pellino detto l'eclettico, che durante le prove ha subito metamorfosi impensabili:
da sedano a fagiolo, da Pierino a Lupo (ma questa, è un'altra storia), cavolfiore, Tommy, nonchè grande amico di Paolo Poli.

Massimo Lazzeri, si diceva: già acclamatissimo nel “William, se volete” decide di replicare.
E nuove, minacciose nubi problematiche avanzano all’orizzonte.
Non perché non sia bravo, ma perché il copione è stato consegnato agli attori con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto!(Meraviglioso, l’ escamotage dello scaltro Pellino:attaccare la parte del sedano sul sedano stesso!!).
Che dire poi della povera Manu:a 5 giorni dal debutto si è vista con grandi fette del copione rivedute e corrette, le scene da montare, i costumi da cucire, le verdure da mangiare, il teatro strapieno di bambini.
La poverina è andata in crisi - ulteriori dettagli e chiarimenti sul significato di “crisi” non sono pervenuti. La fedina penale della suddetta, ad oggi, risulta comunque pulita.

Abbiamo dimenticato qualcuno?
Ah..Cristina Nadrah! Tutto lo staff si chiede ancora dove (e soprattutto come) riesca a trovare la serenità buddista con cui affronta la tragicomicità del lavoro in Aida.
Il giorno del debutto: 9 novembre 2008

Tutto pronto, tutti pronti:: carote, sedano, fagioli, cavolfiore, canzoni.
Riccardo sistemava il pubblico, (le centinaia di parti non erano sufficienti, anche quella della maschera?!?!) Massimo è andato a fare Pinocchio, RobertoTerribile, in fibrillazione, inveiva contro Antonella (la Gatta, cassiera ufficiale, l’ha scampata!) assalita dall'orda di spettatori che reclamavano biglietti e prenotazioni.

Meri mascherava il tutto con eficacissime public relations, in attesa dei 20 giornalisti che avrebbero dovuto occupare le prime file. Lara, i giornalisti erano in 5!!
Non è dato a sapere cosa sia accaduto ai tecnici in cabina regia.

Il sipario, ad ogni modo, si è aperto senza incepparsi.

Nessun commento: